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Book Pride 2019: Isabella Pileri fra gli ospiti con il nuovo romanzo "Il costruttore di clessidre"

La scrittrice Jeanne Bonner tempo fa si interrogava sul blog di letteratura Litherary Hub sulla scarsa visibilità delle scrittrici italiane. I nomi femminili in classifica sarebbero infatti inferiori del 50% rispetto a quelli dei colleghi uomini. Uno di questi nomi è senza dubbio quello di Isabella Pileri, giallista genovese conosciuta. L'abbiamo intervistata su questo e altro, in occasione dell'uscita del nuovo romanzo rosenoir "Il costruttore di clessidre"


- Isabella, il tuo precedente romanzo "Schegge di memoria" è stato varie volte fra i bestseller IBS a livello nazionale, ciò nonostante in generale le scrittrici italiane hanno spesso scarsa visibilità in Italia, salve rare eccezioni. Secondo te, a cosa è dovuto questo problema?

- La domanda è molto ampia! Cercherò comunque di rispondere. Secondo me, le scrittrici, in Italia, accusano problemi che appartengono a tutto il genere femminile: quante volte si parla di "pari opportunità" , ad esempio fra lavoratori e lavoratrici, senza che poi si arrivi mai a normative che siano in grado di garantire un'eguaglianza effettiva? Il problema non si pone solamente quando si parla di divario salariale donna/uomo a parità di posizione lavorativa, ma anche nel mondo della scrittura dove, per varie ragioni, le donne vengono, se mi posso permettere, a volte considerate meno del loro omologo maschile.

A questo si aggiunge la concorrenza spietata che gli "scrittori puri" ( quelli che scrivono e basta, NdR) subiscono da parte di altri che legano la propria fama e pubblicità in principio al mondo dello spettacolo o alla politica.

Spesso questi ultimi oscurano gli scrittori puri o quelli che lavorano su se stessi per diventarlo: il risultato è l'appiattimento culturale e un paese dove si legge sempre meno. Anche scrivere è un mestiere che richiede dedizione e professionalità, non può essere improvvisato.


- Nonostante questo panorama poco rassicurante, però, ci sono autrici che, come te, continuano per la loro strada senza farsi influenzare dalla necessità di "apparire ad ogni costo". So che non ami particolarmente essere al centro dell'attenzione. Giusto?

- Hai colto nel segno. Di base sono un tipo solitario, mi piace più che altro il contatto con la natura. Scrivere è dimenticarsi di se stessi, perchè devi creare un nuovo mondo dove tu non esisti! In questo senso, ti senti un po' un demiurgo.


- Andiamo al nuovo romanzo rosenoir "Il costruttore di clessidre" ( De Ferrari, in uscita, ottobre 2019): perchè proprio la clessidra?

- Bella domanda. Il punto è che noi autori di polizieschi passiamo gran parte del tempo a cercare nuovi e originali modi per uccidere ( Ride, NdR): se qualcuno controllasse per caso la cronologia delle ricerche su internet, potrebbe credere di trovarsi di fronte al computer del mostro di Milwakee. Così, fra una carezza alla mia gatta di 18 anni, Minou, e un'altra alla mia cagnetta Pimpi, una tazza di the, qualche notte a fare ore piccole scrivendo- vestiti o meno ( la cosa passa in secondo ordine, in questo caso), o a digiuno- a volte non mangi perchè devi "cogliere l'attimo" in cui viene l'idea- tempo fa stavo riflettendo proprio su quell'ombra scura che nel romanzo il costruttore di clessidre, Cronos. Cronos vive il proprio tempo solo in funzione del raggiungimento del proprio scopo: sostituirsi al padre narcotrafficante, un padre potente e ingombrante, quasi un dio. Lo scontro è fra loro due, tragico o divino.

Gli altri esseri umani, il "resto", per Cronos è solo "sabbia per clessidre".


- La copertina del romanzo è di una fotografa ambientalista molto famosa, Anne de Carbuccia. Da dove è nata questa collaborazione?

- Anne de Carbuccia, artista che vive a New York, è nota a livello internazionale, non solo perchè è la fondatrice di One Planet One Future, ma anche perchè, girando il mondo, ha creato meravigliose installazioni chiamate "Time Shrines" ( Sacrari del tempo, NdR). Protagonista indiscussa di queste meravigliose installazioni contro il cambiamento climatico è la clessidra, che, insieme al teschio, assume un avalenza simbolica. Mi sono innamorata delle sue foto, in particolare di "Pangolins", l'immagine che poi è diventata parte della copertina de "Il costruttore di clessidre"! Il 20 ottobre 2019 il romanzo "Il costruttore di clessidre" e lo spettacolare video di Anne de Carbuccia, girato durante il suo tour artistico mondiale, saranno al Book Pride di Genova alle 19, a Palazzo Ducale. Prima invece saremo alla trasmissione tv "Giallo Pistoia", dove si parlerà in anteprima de "Il costruttore di clessidre".





- "Il costruttore di clessidre": perchè leggere questo romanzo rosenoir? Attualmente pare che tu sia la prima autrice di rosenoir in Italia.

- "Il costruttore di clessidre" ritrae il mondo del narcotraffico sotto una luce diversa, fatta anche di legami famigliari contrastati, di amore fra un capo del narcotraffico e Maria, misteriosa moglie dell'ex capo della polizia di Zurigo. Nessuno sa se l'allontanamento della donna sia stato volontario, o se si tratti di rapimento; se Maria sia viva o morta.

L'anima noir si mescola di nuovo con i sentimenti e vi si lega con forza e mistero, quasi con dolore, intervallato dalle risate delle scene con il detective Baglioni e il suo giovane assistente Morelli. A volte le rileggo e rido, mi viene naturale: è comese fossero amici di sempre, Baglioni e Morelli.


- La nostra intervista purtroppo sta per finire! Cosa vorresti aggiungere?

- In chiusura, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno fatto si che questo romanzo "Il costruttore di clessidre" diventasse realtà.

Molti, fra i quali non solo la Polizia di Stato, nelle vesti della cara amica Ispettore Capo Dott.ssa Valentina Solinas e la Dirigente Dott. ssa Alessandra Bucci, ma anche l'editore De Ferrari, per la costante fiducia in me negli anni e, da ultima ma non per ultima, la Dott. Luisa Pavesio, che promuove la mia attività di scrittrice con affetto e dedizione insostituibile

( Luisa Pavesio è agente di Isabella Pileri ma è anche la zia) .

Poi ci sarebbero anche i miei "musi ispiratori", Pimpi e Minou. Mi danno sempre una zampa quando scrivo: fra un miagolio, un abbaio e una pappa, sono "collaboratrici" di cui non posso fare a meno!

R.L.

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