Il messaggio esoterico subliminale del romanzo noir "Schegge di memoria"
- Redazione
- 10 nov 2017
- Tempo di lettura: 4 min
Wikipedia ha definito "Il rosenoir, genere tipicamente ricollegabile ai temi dell' amore e della bellezza "intorbidata dalla morte"[9], come Praz definisce un particolare senso estetico di origine romantica" che " trae origine dal binomio amore-morte caro ai preromantici(Novalis), ai romantici (Percy Bysshe Shelley), nonché a Charles Baudelaire e Gabriele D'Annunzio. In questo genere gli elementi del poliziesco si mescolano a un amore romantico dai tratti talvolta perversi ( esoterismo, sadomasochismo, violenza di genere, ambiguità sessuale, magia nera) che costituiscono parte fondante della trama; l'indagine si concentra anche su aspetti di natura sentimentale, con un chiaro richiamo alla letteratura rosa".
L'enciclopedia continua con l'indicazione secondo la quale "Schegge di Memoria di Isabella Pileri Pavesio sarebbe attualmente l'unico romanzo definito rosenoir e presentato al Premio Bancarella 2017".
Nonostante l'acuta analisi, seppur sintetica, operata dall'enciclopedia online, tuttavia, la critica e le recensioni, le interviste in cui si è parlato di "Schegge di memoria", non hanno approfondito che l'aspetto più superficiale di un'opera che nasconde un messaggio nascosto e due piani di lettura diversi.
Abbiamo, ad una lettura superficiale, l'indagine vera e propria, che si snoda fra le ricerche del detective Giò Baglioni e il viaggio nel "tunnel della memoria" da parte dello psichiatra John Irving, uomo triste che sente ormai la propria giovinezza, la carriera e l'amore alle spalle, e la giovane Vera Keller, un personaggio fortemente tragico e dilaniato da un passato di violenze e dal ricordo- non ricordo di una sorella, Lucetta, che non sa se sia esistita veramente o solo nella propria immaginazione.
Il piano subliminale del romanzo non è di minore importanza rispetto al primo, superficiale, della trama.
Con un chiaro richiamo agli ambienti evocati dal Marchese De Sade della "Nouvelle Justine" e ai misteri dell'Alchimia, Isabella Pileri trasporta il lettore in un piano esoterico dove i personaggi acquisiscono un valore simbolico, totalmente astratto dal tempo in cui è ambientato il romanzo.
Non a caso, "Schegge di memoria" si snoda fra l'epoca vittoriana e i giorni d'oggi, ma il personaggio femminile di Lucetta è presente sia nella storia antica che in quella contemporanea: Wynne, infatti, protagonista della vicenda romantica che coinvolge John Irving Senior, antenato dello psichiatra Irving della storia moderna, prende il nome da un antico aggettivo irlandese che significa "luce".
La valenza magica del personaggio è restituita anche dalla stessa entrata in scena dello stesso nella storia antica (p. 54): " Il vento scosse i rami in un violento tremito. Poi, quando un'ultimo raggio di sole bucò le nuvole e trapassò gli occhi della ragazza, illuminandoli di pagliuzze d'oro, l'intero stormo di corvi si levò verso il cielo..." e ancora: "Titubante, chiuse a pugno la mano... e bussò tre volte" e "La giovane non sapeva quanto tempo fosse passato, ma alzando gli occhi vedeva Venere luccicante nel cielo della sera, come una pietra preziosa poggiata su un mantello che trascolorava verso l'oscurità".
La ragazza, "dalle vesti che svolazzano in forma di petali grigi e rossi come fiamme ondeggianti", è sicuramente una creatura non umana, dagli occhi di pagliuzze d'oro ( riferimento alla divinità ricercata dagli alchimisti nel trasformare il piombo in oro), tanto che, sulla sua pelle, "una goccia di sangue sbocciò dalla caviglia graffiata, formando un piccolo serpente color rubino che scivolò lungo il collo del piede".
Wynne, nel palazzo dei Tennenwood, incontra Rosalie, creatura fantasmale dalla sessualità ambigua, pregna di significati simbolici, che fa assistere la ragazza ad un rito iniziatico e la porta in un colonnato magico, ove fra costellazioni e pianeti ancestrali, si snoda un Uroboro. Da notare nuovamente il simbolo del serpente che torna, inteso in senso alchemico, come portatore di conoscenza, e il richiamo ai pianeti.
Nella storia contemporanea, invece, vediamo i due personaggi di Irving Junior e quello di Vera Keller impegnati nella "ricerca della verità": non a caso, la giovane si chiama Vera e la verità che entrambi ricercano riguarda Lucetta ( quindi, nuovamente, la luce dell'intelletto che prevale sulla violenza e sulle passioni).
Entrambi scopriranno la verità, ma questa avrà un impatto molto diverso su John Irving, questa volta si, creatura umana, vero uomo combattuto fra il bene e il male, fra amore per Lucetta e ambizione sottoposta ai servigi oscuri ed esoterici di Lord Tennenwood, e Vera, ragazza fragile e tormentata. Interessante è, nel corpo del romanzo, il persistere della prevalenza del rosso, anche in accoppiata al bianco ( la palla che cade dalle mani di Vera Keller, quando lei scoprirà la verità, è di questo colore; rossi sono i capelli di Wynne). Accenniamo brevemente al simbolismo alchemico. Il colore rosso oltre a costituire una delle fasi del processo alchemico, la rubedo, chiamata così per le alte temperature raggiunte al “calor rosso”, rappresenta lo zolfo, e insieme al colore bianco, che simboleggia il mercurio, forma una coppia di opposti la cui unione viene denominata nozze alchemiche: "Wynne gli stava di fronte in tutta la sua giovane bellezza... la sua chioma rossa, del colore delle foglie dei larici in autunno, splendeva sulla seta bianca dell'abito" e anche Lucetta, in veste di cavia umana da esperimenti, quando incontra per la prima volta Irving Jr nella storia moderna, indossa una "tunichetta bianca". Nell’antico Egitto il rosso aveva valenze prevalentemente negative essendo legato a Seth, uccisore di Osiride, che aveva occhi e capelli rossi, mentre il nero non aveva valenze così negative essendo il colore del limo, apportatore di vita, e l’Egitto stesso veniva chiamato Kemet, terra nera. In Occidente è spesso il Diavolo ad essere rappresentato con i colori rosso e nero. D’altro canto il rosso è anche il colore delle prostitute e questo ne rappresenta il suo simbolismo più terreno, legato all’amore carnale, ed in effetti nell’Apocalisse, la grande prostituta è ammantata di porpora e di scarlatto. Ma lo stesso colore simboleggia l’amore celeste, la passione per Cristo ed è il colore del Sacro Cuore. Come detto ogni simbolo ha aspetti positivi e negativi. Da notare è, comunque, anche la scena in cui il detective Baglioni e la collaboratrice si perdono nel cuore del Castello dei Tennenwood ove, nella parte più segreta delle mura, avranno a che fare con divinità egizie dagli occhi e dai corpi di pietre e metalli preziosi, con un chiaro richiamo ai misteri esoterici ad esse collegati.
"Schegge di Memoria", quindi, è un romanzo complesso che, al di là dell'indagine e della storia d'amore, sia fra uomo e donna, sia fra sorelle, racconta di un percorso iniziatico che ha come punto finale la luce della ragione e la tensione verso un

ideale filosofico e spirituale di chiara matrice Illuminista.
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