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Maria Rita Vita, la pittrice "in giallo"

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    Redazione
  • 22 apr 2017
  • Tempo di lettura: 5 min

METAFORE DI VITA: LA PITTRICE IN GIALLO MARIA RITA VITA SI RACCONTA Maria Rita Vita è una action painter apuana molto amata: basti pensare che due sue opere sono state scelte da Zucchero Sugar Fornaciari per la sua collezione privata. Ma le sorprese non finiscono qui: Maria Rita Vita, infatti, stupisce di nuovo dipingendo cover di romanzi gialli. Dopo aver curato con successo la cover del noir "Omicidio dell'anima" di Giancarlo Perazzini (scrittore presentato in anteprima al Premio Bancarella nel 2008), ora vedremo "Il Blu della Speranza" in copertina del nuovo libro "Schegge di memoria" di Isabella Pileri Pavesio, quinto romanzo della giallista genovese il cui successo è scoppiato fra le dita con "Il Peccato chiama Peccato" (Prefazione di gaetano Savatteri, giornalista TG5 e scrittore). Il romanzo è edito dalla storica casa editrice De Ferrari e sarà in tutte le librerie a partire dal primo maggio 2017. Nel frattempo, Maria Rita Vita comincerà il Metafore di Vita tour, una serie di exhibition in giro per l'Italia che ci trasporteranno nel mondo di colore e energia che è il tratto distintivo dell'artista. Maria Rita, da dove è nata l'idea di creare copertine artistiche per romanzi gialli? Come tanti Artisti che stimo e rispetto e che hanno anche “fatto” la Storia dell'Arte, penso a Salvador Dali per Vogue e al musicista Jachie Gleason e a Picasso per la Rivista Monotauro, Peter Blake per i Beatles, mi sono ritrovata a mia volta a creare copertine artistiche. Si, ho illustrato con immagini di mie opere pittoriche cover di Gialli dello scrittore Giancarlo Perazzini e della scrittrice Isabella Pileri. Da tempo la domanda di quanto sia giusto e fino a che punto si possa applicare l'arte mi gravitava in testa , tanto che avevo già iniziato a creare oggetti di design e la Linea "VITA Arte da indossare" di accessori donna, quando trovandomi ad esporre in personale presso il Salone del 400 in Pontremoli in occasione delle giornate commemorative del Premio nazionale Bancarella, l'attenzione di Giancarlo Perazzini che all'epoca non conoscevo fu attratta da una mia opera titolata “L' inferno”. Lo scrittore che aveva appena pubblicato il suo libro “Sei numeri per l'inferno” ne restò ammirato e mi espresse che se avesse visto prima quel mio quadro mi avrebbe proposto l'illustrazione con quell'immagine del suo libro che però ormai era uscito. Mentre questa sua frase stava rafforzando nella mia mente il mio già forte pensiero pro arte applicata, lo scrittore notò un altra mia opera appena venduta e mi chiese di mostrargliela. Istantanea fu la richiesta di Perazzini di spiegare l'immagine di quel quadro. Mi disse che quella era l'immagine perfettamente raffigurante la trama del suo "Omicidio dell'Anima" che stava terminando di scrivere. Ultimamente ho creato la cover di "Schegge di memoria" della già nota giovane scrittrice Isabella Pileri Pavesio con un'opera a cui sono molto affezionata, Il Blu della Speranza" e questa cosa devo confessare mi ha regalato un'esperienza particolare che sta solleticando la mia fantasia e voglia di continuare ad applicare la mia arte magari a qualche “collana”. Vedremo. Tu sei astrattista, action painter e stilista. Secondo te, quanto influisce l'arte sulla moda e sulla concezione del design di un oggetto e quanto invece il contrario? L'Arte è oltre che canone classico, senso del bello, provocazione, messaggio e condivisione anche figlia dei propri tempi, del proprio periodo storico, così come lo è il fenomeno moda. Credo che esista tra loro un confine sottile e delicato, un confine incrinabile facilmente e che in pochi riescono a concepire, accettare e soprattutto rispettare. Sta all'Artista, in onestà professionale, applicare l'Arte con rispetto senza violentarla, rendendola anche “funzionale nel design e nel fashion”, perchè no, veicolarla in un qual modo anche nel quotidiano, in modo che attraverso tale procedimento oggetti, accessori, indumenti vengano elevati e resi “inossidabili”, “intramontabili”. Il connubio fra vari tipi di espressione artistica è sempre stata una "tentazione". basti pensare alle collaborazioni di cui si parlava prima, da Salvador Dalì con Walt Disney alle cover di Bansky per i Blur. Ora Maria Rita Vita si afferma nel campo delle cover di romanzi gialli. Ti senti un'artista eclettica? Cosa significa essere pittore oggi? Mai mi sono posta questa domanda! So solo che è Artista chi è innovatore; è innovatore chi sperimenta, chi combina teorie e metodi e materiali diversi per esprimere, per creare, creare con tutto ciò che lo circonda cose materiali, esperienze, pensieri e quant'altro. Sono solo un'Artista! La copertina di un romanzo è la sua "faccia", ciò che i lettori vedono in prima battuta prima di scegliere se acquistare un volume o posarlo di nuovo sullo scaffale della libreria. Si tratta allora di una grande responsabilità: come decidi quale dipinto porre sulla copertina di un romanzo? Segui un metodo, oppure ti lasci ispirare dalla storia? Proprio così. La copertina di un romanzo direi che è veramente la sua faccia, anzi i suoi occhi. Gli occhi sono la porta dell'anima, ma nel contempo anche lo specchio in cui ci si può riflettere ed annegare. Attraverso gli occhi ci si addentra magicamente nei sentieri dell'intimo e si percepiscono sensazioni profonde che spesso anche di primo impatto ci mettono o no a proprio agio, ci avvicinano subito o immediatamente ci allontanano da CHI abbiamo di fronte. Voglio prendermi la licenza artistica ed usare il termine CHI anche per un buon romanzo, già di per sè risultato dell'Arte dello scrivere, il quale impreziosito dall' immagine d'Arte in cover viene maggiormente arricchito, elevato ad entità artistica, acquisendo una “personale collocazione” non più soltanto nella sfera editoriale, ma quella degli “oggetti di valore”. In una cover Art di tutto rispetto, l'osservatore-lettore-fruitore deve già assaporare il preludio del Romanzo e cogliervi ciò che con l'immaginario si aspetta di trovare a livello emozionale nell'opera completa , cioè deve già in copertina (passatemi il termine) “assaggiare, assaporare” il mistero – l'intrigo – il brivido – l'imprevisto – il mistero, ciò che un buon romanzo per essere tale deve regalare: l'emozione. Ingredienti che ho riscontrato nella storia dickensiana SCHEGGE DI MEMORIA di Pileri e in OMICIDIO DELL'ANIMA di Perazzini. Realizzare una CoverArt è una responsabilità “condivisa”; io ho sempre sostenuto che l'arte è fatta per essere condivisa, e pertanto anche quello che da essa ne deriva. In questa esperienza ultima per esempio di SCHEGGE DI MEMORIA condivido questa responsabilità con Isabella Pileri. Artista e Scrittrice sono unite: l'Artista realizza la cover, ma alla scrittrice spetta l'arduo compito di “assaggiare per prima” di ascoltare la melodia del preludio. Si procede unitamente sempre, in una simbiosi che definirei artisticoemozionalprofessionale. Sempre in un buon romanzo-Giallo a cover Art l'immagine e lo scritto devono fondersi in un tutt'uno se si vuol ottenere il risultato migliore. Mai le mie cover art sono realizzate scegliendo o partorendo dipinti nel medesimo modo e procedimento. Può trattarsi dell'immagine di un dipinto già realizzato ma che parla di fatti o sentimenti, stati di luoghi o d'animo analoghi a ciò che è narrato nel romanzo, o dell' emozione comune che da entrambi scaturisce. Sostengo sempre che “la poesia è la psicologia dell'immagine” : e nel caso delle mie cover art mi piace pensare sia l'immagine ad annunciare la “poesia, il mistero, l'intrigo, il brivido.....” del giallo che segue. Oppure procedo leggendo la trama del romanzo e solo dopo ispirandomi ad essa traduco o meglio cristallizzo su tela l'emozione che mi ha suscitata la lettura. Mai procedo i


n modo monotono nel creare, sarebbe tutt'altro che creare. Lungi da me la monotonia! Nei gialli si leggono Trame Narrate dai risvolti inaspettati, così come inaspettate sono certe vibrazioni cromatiche di colori che amo miscelare in segni gestuali per ricomporre Trame Emozionali sul tessuto. Trame di Vita!

 
 
 

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